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ulisse221073
01/02/2011 12:00
morgansub
01/02/2011 12:00
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PAOLOCAFIscrive:
Ieri, dopo una giornata di mare con la mia ragazza in quel di Posillipo, intorno alle 18 con il nostro gommoncino di 3m e 50 ci siamo ancorati in una zona chiamata Pietra Salata che chi è di Napoli conosce senz'altro. L'acqua non era molto limpida, con una visibilità intorno ai 3 metri circa. Intento a fare planate a mezz'acqua per capirci qualcosa, scendo per appostarmi su un balcone di roccia di una secca intorno ai 10 metri; arrivato in posizione vengo avvolto da una nuvola nera.Si, ero piombato senza rendermene conto su un polpetto che ben mimetizzato pascolava fuori tana. Preda facile si, ma questa facilissima. Dopo una mezz'ora e dopo aver padellato una tonnarella ed un cefalo all'aspetto, ecco che praticando un'agguato tra dei blocchi di roccia separati metto al paiolo questo sarago niente male. Contento di ciò che il mare mi aveva donato abbandono sul più bello la mia battuta di caccia, quando l'orario e l'attività del pesce forse mi avrebbe potuto far conquistare qualche altro esemplare.
Io di certo non sono famoso per carnieri gonfi di pesce, ne di prede da peso eccellente. A me piace stare in armonia in acqua e accettare quei pochi doni che il mare mi permette di gustare.
Dico questo perchè ho 28 anni e ho iniziato a praticare la pesca in apnea solo 2 anni fa, grazie all'insistenza di Veronica, la mia ragazza. Fino ad allora, anche se sono uno a cui piace vivere il mare tutto l'anno facendo il bagno anche d'inverno, la mia azione era ridotta a delle semplici sommozzate senza attrezzi, armato solo di una maschera ed un coltello che mi permettevano al massimo di prelevare qualche polipo, o fare strage di ricci per una linguina serale in famiglia.
Ora se ci penso ho fatto passi da gigante anche leggendo molti libri sull'apnea pura e sulle tecniche di pesca, raggiungendo un grado di consapevolezza e di silenziosità nell'azione che mi ha regalato seppur esigui buoni risultati.
Tutto questo lo devo a lei, la mia ragazza, e a suo fratello che 2 anni fa mi prestò il suo vecchio ministen per poter provare a sparare sott'acqua.
Ora la smetto di tediarvi con la mia storia, ma volevo solo dire che non è mai troppo tardi per intraprendere questa strada. Questo nostro ritorno alle origini non ci fa solo riscoprire il nostro istinto da cacciatore, ma ci mette a stretto contatto con la natura ed il rispetto dei suoi abitanti.
A questo proposito cito una frase di U. Pellizzari tratta da un video su di lui:
"Un vecchio pescatore maldiviano un giorno mi disse: - Io non so neanche nuotare ma vorrei darti un consiglio - aveva una noce di cocco in mano, la voltò e fece cadere del latte di cocco in Mare, poi prese un pezzo di corallo, lo getto in mare e mi disse: - Ogni volta che vai in mare cerca di essere come il latte di cocco non come il corallo, perchè il corallo è ancora un pezzo di corallo, il latte di cocco ora è il Mare -"
Commenti
morgansub:
04/09/2011 11:40
Brav guagliò.....continua così e vedrai che i carnieri si gonfieranno;-) l'importante e rispettare il mare, il nostro mare ('o mare 'e Pusilleco):)
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Stefanopor:
28/11/2011 16:18
A proposito di "non è mai troppo tardi" io ho iniziato a 37 anni, magari avessi iniziato a 28, comunque ne vale sempre la pena.